Persone che S. Agostino ha incontrato nel Mondo Spirituale
Nella mia vita sulla terra, da quando sono venuto conoscere Dio, la mia vita è stata focalizzata in una direzione. Comunque, il Dio che avevo conosciuto sulla terra ed il Dio che ho incontrato qui nel mondo spirituale è fondamentalmente diverso; il Dio della mia esperienza terrena era solo una minuscola parte dell’intero quadro. Ho visto che le esperienze di molti altri santi e credenti qui riguardo a Dio sono quasi identiche alle mie. Ora mi piacerebbe darvi una descrizione della loro esperienza, senza menzionare nomi.
(1) Ministri protestanti
1. l’Amore equo di Dio
Quando mi sono stabilito nel mondo spirituale, ero in una sfera in cui potevo conversare con Dio. Là, ho studiato continuamente Dio. Nel corso di questo studio, ho voluto raccogliere racconti di esperienze di altre persone riguardo a Dio, e così ho incontrato alcuni ministri cristiani. Uno di loro aveva servito Cristo e consacrato se stesso solamente al ministero per tutta la sua vita sulla terra. Egli disse che aveva incontrato Dio sulla terra, aveva sperimentato l’amore di Dio e dello Spirito Santo, ed era stato guarito dalla sua malattia. Disse, comunque, che là sulla terra aveva avuto soltanto un’idea molto vaga della vera esistenza di Dio, pensando che Dio esiste in qualche luogo ma non può essere trovato in uno spazio limitato. Egli asserì, comunque, che chiaramente ha provato l’esistenza di Dio dopo che venuto qui e che la maggior parte della gente può guarire le proprie malattie attraverso lo Spirito Santo. Quindi mi raccontò dei casi reali di malattie umane guarite dallo Spirito Santo di Dio. Tuttavia, proseguì, ci sono molti casi di malattie umane che non sono guaribili dallo Spirito Santo di Dio; egli aveva riflettuto a lungo sui motivi di ciò.
Egli mi spiegò che il compito principale di Dio non è quello di curare le nostre malattie ma di abbracciare tutti noi con uguale amore. Egli mi comunicò la sua percezione che Dio ama allo stesso modo quelli che sono guariti e quelli che non sono guariti, e mi spiegò che i primi sono stati guariti perché avevano più cose da fare sulla terra che nel mondo spirituale, e i secondi non sono stati guariti perché avevano un più importante lavoro nel mondo spirituale che sulla terra. Secondo lui benché i secondi potrebbero lamentarsi della loro morte, pensando solo alla loro vita terrena, entrambi i gruppi di persone sono ugualmente importanti quando sono visti dal punto di vista della provvidenza eterna di Dio. Così, la conclusione del ministro era che l’amore di Dio per noi non può essere misurato, giudicato, o espresso attraverso un comune standard o mezzo. 1 maggio, 2000
2. l’Amore Eterno di Dio
Dio trascende tempo e spazio, e può scegliere se apparire o meno a noi. Questo vuole dire che sebbene l’amore di Dio per noi è infinito ed eterno, ci possono essere circostanze nelle quali Dio non può essere presente. Quanto triste è questo! Ora, vorrei presentare l’esperienza con Dio di un altro ministro cristiano. Egli visse sulla terra una lunga vita dissoluta prima di diventare un ministro. Durante la sua gioventù non aveva nessun interesse riguardo all’esistenza di Dio o in materia di fede, e non aveva alcuna idea del significato della vita. Dopo aver passato la sua gioventù, comunque, fu preso dal pensiero che Dio potrebbe esistere realmente, e questo perché aveva visto un giovane, che era stato molto più viziato di lui, abbracciare una nuova e sincera vita attraverso l’amore di Dio.
Egli testimoniò chiaramente il fatto che lo aveva molto colpito, cioè che questo giovane, precedentemente malvagio, cambiò la propria vita dopo aver incontrato Dio ed ora viveva sinceramente per lo scopo di Dio. Così chiese al giovane: “Cosa è la vita per lo scopo di Dio, e come hai incontrato Dio?” e la sua risposta fu molto semplice: “Ho compreso l’amore di Dio, ma non posso mostrare o spiegarti il Dio che ho incontrato. Vivo in piena fiducia dell’amore di Dio”. Il ministro comunque, confessò che, anche dopo aver visto la prova della vita di questo giovane, continuò a vivere per lungo tempo senza capire la fede in Dio o il significato della vita, quindi mi raccontò la seguente storia di come arrivò a sperimentare l’amore di Dio. Una mattina, si svegliò alla luce di un sole abbagliante, ed un raggio di sole splendeva su lui. In questa luce poteva sentire qualche cosa come la voce di Dio dire: “I tuoi occhi possono essere abbagliati, ma aprili e guarda che cosa è quella luce”. Quando aprì gli occhi, non c’era nessuna luce del sole da vedere, e poté vedere solo la luce della croce di Gesù brillare fuori la finestra.
Egli seguì la luce della croce in un luogo, dove trovò un vecchio povero uomo lasciato solo in una casa malandata. Dopo di che, la luce della croce scomparve e appena tornato in sé, capì che il vecchio uomo non era altri che suo padre, che lui amava tanto. Nonostante suo padre vivesse solo e così vicino, egli conduceva una vita dissoluta senza curarsi di suo padre. Sentì un terribile rimorso. Quando vide che la croce era scomparsa, lacrime di pentimento e fuoco dello Spirito Santo salirono dal profondo del suo cuore. Pentendosi per avere vissuto vergognosamente e trascurato suo padre sofferente, supplicò con tutta la voce Dio pregandolo di aprirgli la via sulla quale poter continuare. A questo punto sentì la voce di Dio dire: “L’amore di Dio è eterno. L’inizio è amore, e così è la fine. Così ama i tuoi fratelli e sorelle e il tuo prossimo”.
Da quel momento, il suo punto di vista sulla vita cambiò completamente. Poiché non c’era nessuno intorno a lui che potesse prendersi cura di lui o aiutarlo, egli confidò interamente sulla preghiera. Si determinò per primo ad amare suo padre, che era così fragile da non potersi alzare senza l’aiuto di qualcuno. Ciononostante, suo padre gli disse: “lascia stare me, e ama e salva l’umanità”. A questo punto, l’amore di suo padre e di Dio gli fecero provare un dolore che gli sembrò così forte da fondere il cielo la terra. Allora andò da un suo amico e gli chiese di aiutarlo, e l’amico lo condusse in chiesa in modo che ascoltasse la parola di Dio. Da allora in poi, si determinò ad intraprendere il cammino di un ministro di Dio, e dedicò se stesso ad amare l’umanità con la parola di Dio.
Sebbene l’essenza di Dio sia l’amore, noi non abbiamo quasi nessuna percezione del Suo amore infinito, e questo è perché l’amore di Dio e la vita umana sono separati. Sia sulla terra o nel mondo spirituale, l’amore di Dio è insondabile, infinito ed eterno, e anche se in molti casi l’amore di Dio non può apparire a noi chiaramente, tuttavia Egli ci ama continuamente. È soltanto perché noi esseri umani abbiamo un’idea sbagliata del Suo amore. Dio lo aveva atteso ed era andato da lui anche mentre viveva una vita ribelle, e qui nel mondo spirituale, Dio lo ha amato senza chiedere dei suoi peccati passati. L’amore di Dio è la fondazione di felicità eterna, ed il solo problema è che noi esseri umani siamo troppo ottusi per capire questo. Questa fu la sua conclusione. 3 maggio, 2000
3. Dio è Il Genitore di tutta l’umanità
Poiché noi esseri umani siamo nati attraverso nostra madre, possiamo capire facilmente nostra madre. Non importa chi siano i nostri genitori, noi come esseri umani non possiamo sfuggire dai problemi di vita, morte, sofferenza, e gioia, o dagli alti e bassi nella nostra vita sulla terra. Quindi, al di là dei nostri genitori fisici, questo ci spinge a pensare sulla questione dell’esistenza di Dio, che è il genitore di tutta umanità. Una domanda che noi, come esseri umani, non possiamo che sollevare almeno una volta nella nostra vita terrena, è la domanda dell’esistenza di Dio. Ho visitato un altro ministro per sentire la sua esperienza con Dio. Anche lui aveva profondamente lottato con questi comuni problemi umani. I suoi genitori erano morti quando era piccolo, e così era cresciuto povero in un orfanotrofio senza poter sentire l’amore dei genitori.
Dopo qualche tempo, comunque, fu adottato da una famiglia ricca e visse una vita felice coi suoi genitori. Ma egli era tormentato dai problemi insoluti dei suoi genitori fisici, dei genitori spirituali, e dell’esistenza di Dio, e come risultato intraprese gli studi teologici. Egli condusse una vita di fede non comune ed ebbe un’esperienza simile a quello di Buddha, attraverso la quale incontrò Dio. Raccontò che quando Dio lo chiamava, diceva sempre: “Figlio Mio! Sono tuo Padre” invece di chiamarlo col suo nome. Nel momento in cui Dio lo chiamava “Figlio Mio”, sentiva un conforto speciale che non aveva mai sentito da nessuno; per lui, ricordava, quella voce rassicurante era più calda, più felice, e più pacata di quella che qualsiasi genitore al mondo potrebbe far sentire. Quando chiese a Dio: “Com’è che tu sei mio Padre?” Dio rispose: “sono il Creatore di tutta la gente ed il Padre di tutta la gente. Per questo sono tuo Padre, e tu sei Mio figlio”.
Aver sentito il calore e la felicità di Dio Padre sulla terra, egli volle vedere il vero essere di Dio Padre nel mondo spirituale, e fece continue preghiere e condizioni spirituali per quello scopo. Venne a capire chiaramente che Dio comunque non può apparire con un corpo, e se lo facesse, non potrebbe apparire come il Padre di tutta l’umanità. Disse che sebbene avesse studiato teologia per molto tempo sulla terra, non poteva sentire realmente che Dio era suo genitore. Disse inoltre che, benché sulla terra non poteva crederlo con certezza, la sua esperienza nel mondo spirituale lo aveva aiutato a capire molto chiaramente che Dio è il suo genitore eterno. Egli rese una onesta confessione dicendo: “La mia speranza si è avverata. Sono infinitamente felice e benedetto”. 8 maggio, 2000
(2) Preti cattolici e Monache
1. Vita e Confessione di un Prete
Il servizio del culto cattolico è molto più solenne ed elaborato del servizio protestante. Perciò, la Chiesa cattolica offre molte opportunità di purificare ed evangelizzare i cuori umani con servizi di cerimonie ed eventi sacri. Mi piacerebbe presentare un’esperienza divina di un prete dal cuore puro che ha vissuto tutta la sua vita celibe in tale ambiente puramente per lo scopo del Signore. Egli disse che aveva scelto la strada religiosa sotto una pesante persecuzione religiosa e disprezzo da parte della sua famiglia. Soffriva nel cuore dalla sua infanzia e decise per la via della religione in una situazione spirituale pressante e difficile. Da allora in poi non ebbe più interesse nelle cose terrene e con un solo obiettivo nella mente seguì il percorso spirituale. Egli era completamente solo non soltanto durante i suoi giorni di noviziato, ma anche in tutta la sua santa missione. Non era senza parenti, ma nessuno di loro si curava di lui o andava a trovarlo. I suoi genitori e fratelli avevano relazioni difficili. La sua pia missione era rivolta a vivere insieme a Dio e a condividere gioia e dolore solo con Lui.
Durante la sua missione ebbe un’esperienza totalmente inaspettata. La disciplina spirituale richiede di limitare i propri rapporti con le altre persone. Una notte, stava dormendo profondamente, una donna di grande bellezza andò da lui completamente nuda e gli chiese di dormire con lui. Scioccato, le chiese: “Cosa sta succedendo? Chi sei?” Quella era una donna che serviva una pia missione insieme a lui nel convento adiacente alla stessa chiesa. Là, peccarono davanti Dio, e successivamente ognuno andò per la sua strada. Lui cercò di abbandonare la via ecclesiastica, cercò con forza una risposta alla domanda circa lo scopo di Dio nel creare gli esseri umani e a quanto questi devono disciplinare se stessi spiritualmente. La sua mente e il corpo si coprirono di cicatrici, e la sua frustrazione, disperazione, e sentimento di vuoto lo spinsero al limite della morte. Ma fu in questa miseria che sperimentò l’amore di Dio.
Sentendosi completamente rovinato, era solo in una stanza scura, quando improvvisamente una luce brillante apparve e abbracciò la sua mente e corpo. Comodamente avvolto in questa coperta di pace e felicità, non poteva sapere se era vero o un sogno. Da quella luce uscì una voce che disse: “Geova Dio ti ama. Perciò, proprio come Geova Dio ti ama, così devi amare tutta umanità. Ho dato ad Adamo Eva come sua sposa perché non era buono vederlo solo. Tu pensi che sei solo con te stesso, ma non sei solo. Geova Dio sarà sempre con te e ti ama”. Quella felicità, simile ad un meraviglioso sogno, lo rinnovò spiritualmente, e da allora coltivò la sua mente e corpo, divenendo così una persona nuova; aveva provato che l’amore di Dio poteva eliminare completamente la sua pena ed oltre a questo la sofferenza e le ferite di tutta l’umanità.
Da allora in poi, ricordando sempre la voce compassionevole di Dio, dedicò se stesso ad amare l’umanità da sacerdote. Per il resto della sua vita portò avanti la sua sacra missione, seguendo rigorosamente le regole del convento, e quando lasciò la terra e venne qui nel mondo spirituale, sperimentò l’amore eterno ed infinito di Dio e la relazione determinata tra Dio e gli esseri umani. Comprese inoltre che il celibato non è la volontà originale di Dio. In altre parole, egli venne a comprendere con certezza che Dio gioisce sempre nel vedere le persone stare insieme come coppie e che persino Dio ha bisogno di stare con le persone se vuole essere felice.
Dio creò Eva come compagna di Adamo, e volle che si moltiplicassero e riempissero l’universo. Perciò, si chiese perché allora Dio aveva richiesto il celibato (ai sacerdoti cattolici, ndt). Fece a Dio tale domanda ponendo molte condizioni spirituali, e alla fine scoprì la volontà di Dio. Comprese che, anche se Dio ha avuto bisogno, come condizione spirituale, che i preti, i frati e le monache restassero celibi prima che la Sua provvidenza fosse compiuta pienamente, il Suo scopo originale nel creare gli esseri umani era che Adamo ed Eva divenissero una coppia e moltiplicassero figli, stabilendo così una famiglia ideale, una società, una nazione, ed un mondo ideale.
Egli desiderava sinceramente che molti cercatori spirituali ed il papato potessero veramente discernere lo scopo originale di Dio. Disse enfaticamente: “La via del cercatore spirituale non è facile; comunque, simili tribolazioni nella nostra vita non sono la volontà originale di Dio”. Questa era la conclusione di questo prete. (Immediatamente prima che la relatrice ricevesse questa comunicazione, aveva offerto una preghiera, dopo di che le era apparsa improvvisamente la visione di un uomo ed una donna abbracciati l’un l’altro nella stanza da letto. Così Ella cominciò a comunicare mentre si domandava che significato avesse questa visione.) 9 maggio, 2000
2. Le erronee credenze delle Divisioni Confessionali (Cattolicesimo)
La divisione tra protestanti e cattolici avvenne senza che questi avessero al centro delle loro azioni l’amore di Dio e ponendo Dio come ultimo scopo della loro fede. Perciò, la divisione tra protestanti e cattolici è basata su una grave falsità; ciascuno si è successivamente diviso in molte denominazioni e fazioni. Le loro divisioni sono basate su differenze nel modo in cui vedono la fede, la vita, e l’universo alla luce delle parole di Gesù. Comunque, non è vero che servono tutti l’unico Dio? E il loro punto di vista fondamentale non afferma, anziché negare, l’esistenza di Dio? Dal punto di vista di Dio il nostro parlare di Cattolicesimo, Ortodossia Orientale, Protestantesimo, Presbiterianesimo, Battisti, ecc. è semplicemente sciocco. Questa divisione tra denominazioni religiose è oltraggiosa a Dio, poiché Egli vede tutta l’umanità come i Suoi figli.
Adesso, mi piacerebbe presentare l’opinione di un altro prete che ha indagato la realtà della divisione settaria, e ha sollevato molte domande teologiche su molti livelli di questo problema. Oltre a Protestantesimo e Cattolicesimo, ci sono una miriade di altre religioni. Gli Dei che loro servono sono diversi l’uno dall’altro? O tutti loro rappresentano l’unico Dio? Perché gli esseri umani cercano Dio e desiderano e si meravigliano dell’altro mondo? Quale è la natura di Dio e la natura originale umana, e come differiscono queste nature? Egli fu tormentato da questi problemi per lungo tempo. Ogni nazione ha un insieme di religioni diverse, eppure tutte loro in definitiva cercano di raggiungere la bontà e la formazione di una comunità umana. Questo suggerisce che la religione è essenziale ed indispensabile per la vita umana, e non possiamo mai prendere alla leggera l’impatto che essa ha sulla nostra vita.
Allora, da dove proviene il desiderio religioso, e perché non riusciamo mai ad abbandonare la nostra religiosità? Da dove ha origine la religiosità umana? Perché desideriamo ardentemente e cerchiamo di fare affidamento su Dio? Se la gente non ha fiducia nel Dio assoluto, continuamente cerca di confidare in qualche essere: per esempio, si inchinano davanti al mare, ad un fiume, o ad un albero e cercano di posare i fardelli delle loro vite ai piedi di qualche dio. Da dove proviene questa natura? Nonostante il nostro costante desiderio di essere perfetti, perché non possiamo fare altro che vivere come esseri umani imperfetti? Perché non possiamo determinare le cose riguardanti la nostra vita e la nostra morte? E perché la maggior parte della gente vive ogni giorno in ansia ed insicurezza per un domani incerto? Queste erano le domande che preoccupavano questo prete.
Secondo lui egli prese la via della religione perché sentiva che non poteva vivere normalmente ed avere una famiglia mentre era angosciato da queste domande. In tutta la sua vita religiosa, comunque, non riuscì a trovare una soluzione fondamentale ai problemi della realtà umana. “Come possiamo dire che Dio esiste, quando non possiamo neanche vederlo o parlare con Lui senza difficoltà?” si chiedeva. Benché aveva molti dubbi sulla vita durante la sua ricerca religiosa, non poteva abbandonare la religione. Questa fu la sua vita sulla terra. Benché avesse concluso la sua vita terrena religiosamente e fosse arrivato nel mondo spirituale, i suoi dubbi rimanevano ancora. Quello che ha compreso qui chiaramente, comunque, è che nel mondo spirituale, le diverse religioni possono servire il loro fondatore, ma gli Dei che servivano sulla terra qui non si vedono in nessun luogo - il loro unico oggetto di fede è il solo Dio.
Un giorno, qualcuno stava facendo una conferenza ad una grande folla. Il conferenziere parlava con ardore, dicendo: “Non c’è nessun Dio per noi, ma soltanto noi stessi”. All’improvviso tutta l’area diventò buia, si abbatterono tuoni e lampi, insieme ad un turbine. Dopo un po’, l’oscurità scomparve, ed una luce brillante apparve ed una voce tuonante si sentì che diceva: “Io, Geova, sono il Creatore di tutta umanità. Senza inizio o fine, c’è soltanto un Geova”. Tutta la gente che era là tremava, ed il conferenziere appassionato era già scomparso. Ciò di cui si rese conto con questa esperienza fu che, sebbene ci siano molte religioni e denominazioni diverse, la loro differenza sta soltanto nel loro metodo di servire Dio, e c’è per tutti noi solo un Dio, Geova, il Dio di tutti gli esseri umani.
A quel punto, finalmente, mise completamente dietro di sé i dubbi che aveva avuto per tutta la sua vita e cominciò a concentrarsi a servire Dio soltanto. Disse che voleva trasmettere con fiducia a tutti i cercatori religiosi che si chiedono e si angosciano come lui che c’è solo un supremo oggetto della nostra fede. Asserì che le divisioni confessionali sulla terra sono sorte da un pensiero umano errato, e che se tutta umanità servisse un solo Dio, gli scismi settari non accadrebbero. In conclusione mise in evidenza che Dio può riposare sereno solo quando le molteplici religioni saranno unificate, e che la pace dell’umanità sarà realizzata quando serviamo nessun altro eccetto Dio. 11 maggio, 2000
3. Confessione di una Monaca
Ciascuno di noi, durante la nostra vita, è un essere che deve prepararsi ed offrirsi a Dio. Siamo nati con una parte, quale che sia, grande o piccola, che dobbiamo offrire a Dio secondo le nostre uniche caratteristiche. Il modello dato a ciascun individuo alla nascita è un oggetto di gioia di Dio, già al tempo della nostra nascita ci viene data la nostra parte da offrire a Dio, e questo è il modello che Dio ha creato.
Ora, mi piacerebbe presentare la vita di una monaca che ha camminato lungo un sentiero spirituale per tutta la sua vita ed ha servito Dio con tutta la sua mente e corpo. Nacque da genitori cattolici. Suo padre giurò fermamente alla Madre Santa che sua figlia avrebbe seguito il corso spirituale dal momento della nascita per tutta la sua vita. Il resto dei membri della sua famiglia, tuttavia, si opposero a tale decisione. Perciò, fu nel mezzo di una seria lotta di famiglia che cominciò la sua vita di monaca, e dopo che divenne monaca i suoi genitori ed i parenti insieme furono contrari al fatto che lei fosse una monaca. Spesso andavano a visitarla al convento tentando di persuaderla ad abbandonare la sua occupazione spirituale e di ritornare ad una vita normale. Perciò, il suo corso spirituale fu molto turbolento.
Dopo una lunga lotta interiore, alla fine decise di lasciare il convento e di ritornare alla sua famiglia. In quello stesso giorno comunque, la Santa Madre le apparve e le disse piangendo: “Sorella! Hai dimenticato la promessa che hai fatto con me? Quando ho fatto questa promessa con te, io ho domandato a Dio di avere cura di te per tutta la tua vita. Non importa quanto duro il percorso possa essere, deve essere fatto da qualcuno”. Quindi, lei raccontò a tutti i membri della sua famiglia e ai parenti dell’apparizione della Santa Madre e li supplicò, dicendo: “Questa è la volontà di Dio. Quindi per favore non cercate di impedirmi di andare su questa strada”. Allora ella continuò la sua seria vita religiosa. Benché la sua famiglia e i suoi parenti fossero profondamente addolorati nel vederla prendere il duro cammino di servire Dio, promisero che non l’avrebbero più ostacolata dal percorrere la sua via.
Diversamente da altre persone, lei aveva una grazia speciale ed una missione direttamente datale da Dio. Ogni qualvolta pregava Dio, il Suo Spirito Santo e la Sua luce, riceveva la luce della grazia della Santa Madre, e Dio e la Santa Madre le facevano sentire l’importanza della sua missione. Davanti a molti credenti cominciò a fare vari miracoli e guarigioni tramite la grazia della nuova parola di verità. Immersi nella dottrina cattolica, tuttavia, quei fedeli rifiutarono ostinatamente di accettare la grazia della nuova parola ed il suo lavoro di guaritrice, causandole perciò molte difficoltà. La Santa Madre voleva che lei curasse personalmente i mali dei suoi fedeli, ma la legge cattolica non accettò il lavoro dello Spirito Santo attraverso di lei. Questo la costrinse a trasferirsi in un altro convento, ed il suo lavoro della nuova parola di verità e di guarigioni fu messo in secondo piano.
Allora iniziò una vita di testimonianza molto difficile. Nella sua vecchiaia lasciò il convento e cominciò a vagare, facendo guarigioni e diffondendo la nuova parola di verità della Santa Madre, fino a quando concluse la sua vita terrena e venne qui nel mondo spirituale. Qui, mentre vive nell’amore profondo di Dio e la Santa Madre, si è pentita seriamente per non aver potuto portare la nuova verità di Dio correttamente a molti fedeli. Lei ha certamente sperimentato e constatato che l’amore di Dio e della Santa Madre è veramente grande e può trascendere tutto in cielo e in terra. Nella vita di fede, la legge esiste perché sviluppiamo il nostro amore e non per legarci, e le restrizioni della legge non sono la volontà originale di Dio.
Ora tutti i ricercatori religiosi devono smetterla di definire se stessi cattolici, protestanti, o membri di qualche altra denominazione, devono abbracciarsi l’un l’altro, ed unirsi rispettando l’unicità dei diversi insegnamenti, quindi ritornare alla fede originale trascendendo le fazioni religiose. Riconoscendo che ciascuna religione condivide la radice comune della bontà, dovrebbero sostenere una verità incentrata su Dio come il solo punto di riferimento per comprendere il bene ed il male. Dovremmo cambiare fondamentalmente il nostro atteggiamento di fede, comprendendo che tutti sono fratelli e sorelle nell’amore di Dio. Abbiamo Dio come il solo oggetto della nostra fede, e dovremmo pensare profondamente su come possiamo servire e seguire Dio quando veniamo a vivere nel mondo eterno. Questo è ciò che quella suora ha voluto trasmettere chiaramente. Qui, lei vive sempre umilmente in accordo con le direzioni della Santa Madre e a volte serve Gesù. Cerca sempre di non deviare dalla sua posizione di monaca.
Per me il suo atteggiamento è così bello; spero sinceramente che attraverso il suo atteggiamento verticale di fede, molti protestanti e cattolici possano rafforzare lo spirito di base della fede. 15 maggio, 2000
4. Il Mondo in cui Mente e Corpo diventano uno
Nella nostra vita sulla terra, il problema dei vestiti, del cibo, dell’abitazione è importante, ma tutto ciò serve solo per la crescita del nostro corpo. Dovreste riflettere profondamente su cosa potete fare per la maturazione del vostro spirito eterno. Non possiamo assolutamente ignorare l’importanza del nostro spirito soltanto perché non possiamo vederlo. Qui, mi piacerebbe presentare la vita di una monaca che, per tutta la durata della sua vita di fede, si è preoccupata ed angosciata seriamente della maturazione del suo spirito. La sua vita non fu senza tormento sul problema del fisico e dello spirito, perché sapeva che seguire i desideri del fisico angoscia la mente, mentre seguire la mente affligge il corpo. Incapace di risolvere questo problema, intraprese la via della religione. Comunque, anche attraverso la sua vita religiosa, non poté trovare la risposta.
Questo la condusse a fare grandi sforzi e a chiedersi se sarebbe dovuta tornare nel mondo di prima. Non poteva capire perché Dio ha creato gli esseri umani in condizioni così miserabili. Un giorno, però sentì il calore di Dio durante la sua preghiera e dal cielo sentì una voce solenne che diceva: “Sono Geova, che è tuo Genitore ed allo stesso tempo il Genitore di tutta umanità. Ora tu vivi in un mondo ristretto e temporaneo, ma nel tuo futuro c’è un mondo dove potrai vivere nella felicità e nell’abbondanza. Ma non andrai in questo mondo col tuo corpo”. Durante quell’esperienza quella monaca tremava. Da allora in poi non si preoccupò più delle cose fisiche e, comprendendo che la vita terrena serve per far maturare lo spirito, cominciò la vita religiosa per preparare il suo spirito a vivere nel mondo eterno.
Benché dovesse lottare spesso contro i suoi fallimenti nel cercare di unire mente e corpo, prese l’insegnamento di Dio a cuore e devotamente portò avanti la coltivazione del suo spirito. Per quanto abbia provato sulla terra, comunque, non poté facilmente unire mente e corpo o sviluppare la sua spiritualità alla maturità. Secondo lei, quando è venuta qui nel mondo spirituale, ha sperimentato l’amore di Dio, nel quale ha potuto risolvere i problemi che l’avevano assillata sulla terra. Lei afferma che siccome l’amore di Dio è onnipresente ed onnipotente, può risolvere tutti problemi umani. Per esempio lei ha visto che dovunque Dio va, tutti gli alberi e l’erba intorno a Lui fanno ogni sforzo per portargli gioia secondo le loro forme e caratteristiche uniche, e tutta la gente intorno a Lui appare gentile, umile, pacata, e felice, benché nessuno fosse lì a dar loro comandi o ad intervenire nella loro vita.
Tutti i loro atteggiamenti erano radicati nell’amore di Dio, e come un dipinto magnifico, le loro menti e i loro corpi erano completamente uniti. Ella ha compreso che la forza che ci guida all’unità tra la nostra mente ed il nostro corpo è soltanto l’amore eterno di Dio, che Egli ci ha dato al tempo della nostra creazione. La disunità tra le nostre menti e corpi è una distorsione del modello originale dell’essere umano. Perciò, ha compreso che una vita di fede e la coltivazione dello spirito è assolutamente necessaria per noi per recuperare l’immagine originale. Quello che ha scoperto nell’osservare molte cose qui è che gli esseri umani hanno deviato dall’immagine originale durante il processo della loro crescita. Ha capito chiaramente che l’amore infinito di Dio è la forza per superare ogni barriera e risolvere ogni problema. Noi tutti dovremmo prepararci pienamente per la prossima vita per vivere eternamente nell’amore di Dio. Dobbiamo impegnarci nel far crescere il nostro essere interiore mentre abbiamo i nostri corpi fisici. Questa è stata la conclusione della monaca. 17 maggio, 2000
(3) Sakyamuni Buddha
Quando la mia vita sulla terra finì e venni qui in questo regno, vidi chiaramente che avevo scritto i miei lavori da una prospettiva molto stretta e limitata. Quando Dio creò gli esseri umani, Egli era il loro unico signore e creatore, ma mentre le loro vite, circostanze, e sistemi di vita cambiarono, gli uomini vennero ad avere nuovi padroni, uno dopo l’altro. Nella storia umana la gente ha servito tanti diversi dèi ma non Dio. Perché, allora gli esseri umani sono incapaci di vivere indipendentemente, senza servire un dio? Come sono venuti ad avere il desiderio per qualcosa di supremo? Perché hanno sentimenti di nullità ed incompletezza nella vita? Perché vogliono confidare in un dio? La gente ha dovuto cercare Dio o altri dei allo scopo di risolvere queste domande.
Sulla terra o nel mondo spirituale, per quanto tempo la gente dovrà vivere in gruppi separati? Mi sono reso conto tante volte che questa non è la volontà di Dio. Ho anche visto che Dio non ha sempre un aspetto brillante e gioioso. Nel considerare i diversi aspetti di Dio, ho deciso d’incontrare alcuni dei santi del mondo. Per primo ho incontrato Sakyamuni Buddha allo scopo di paragonare le prospettive Cristiana e Buddista su Dio. Buddha era molto gentile ed umile. Prima di divenire un uomo religioso, era stato un uomo di carattere. Fu molto aperto nella conversazione, e dal nostro primo incontro abbiamo potuto parlare, senza imbarazzo, su molti argomenti in una brillante atmosfera. Per prima cosa gli chiesi: “Mi piacerebbe ascoltare quello che hai visto su Dio,” ed egli rispose come segue: “Noi esseri umani desideriamo essere liberati da molte dimensioni di lotta mentale sulla vita. Vogliamo essere liberati dalle realtà umane di nascita, morte, vecchiaia, e malattie e risolvere i problemi della vita”.
Benché Sakyamuni si sia sottoposto sulla terra a molte strazianti pratiche ascetiche, tuttavia poteva solo concludere che gli esseri umani sono esseri incompleti che non possono risolvere né evitare le angosce di nascita, vecchiaia, malattia, e morte. Nel tentativo di risolvere questo problema, lottò intensamente per innumerevoli giorni, colpendo il suo corpo e concentrando la sua mente, ma non emerse nessuna soluzione chiara. Non aveva nessun interesse per il mondo, poiché pensava che la vita in questo mondo non era che un istante, quindi ricchezza e fama, gioie e dolori del mondo erano insignificanti. Continuò: “Oggi, molti buddisti mi ammirano e mi adorano, ma io sono proprio come loro, un essere incompleto ed umile, la sola differenza è che ho scoperto questo prima degli altri. Per portare me stesso alla completezza, da essere con difetti e contraddizioni, ho lottato duro prima che lo facessero altri. In questo processo, grazie all’aiuto di un Buddha ignoto, ho sentito la mia mente girare intorno e sperimentai uno stato di non essere (emancipato). Attraverso questo, arrivai a comprendere che l’essere umano è un piccolissimo essere emanato da un certo essere. Ma se esprimo questo dicendo che siamo un essere emanato da qualche Dio…”.
Sakyamuni fece una pausa per una breve meditazione e continuò: “Parlando semplicemente, se siamo piccoli esseri emanati da qualche Dio, io dovrei essere in grado di porre termine a questo io ed elevarmi allo stato di auto-rinuncia tramite la coltivazione dello spirito e l’addestramento. Allora, quando in quel momento io ricevo un altro essere da Dio, dal quale il mio essere è emanato, penso che il mio piccolo io può apparire come una piccola parte di Dio”. Buddha inoltre spiegò: “Se, attraverso tale emancipazione, io ho risolto, in qualche modo, i problemi della mia vita, penso che il motivo risiede nell’avere avuto esperienze in quello stato che io sono una parte di Dio che è stato aiutato da Lui. Credo che tutti gli esseri umani possono sperimentare che sono una parte di Dio che può servire Dio, così sono aiutati da Dio. Quando abbiamo una simile esperienza, desideri mondani ed avidità individuale diminuiscono e scompaiono dal nostro cuore, e veniamo ad avere qualche libertà nella quale pensare all’altro mondo. Perciò, l’auto-riflessione è assolutamente necessaria per noi”.
Queste parole di Sakyamuni mi hanno condotto al pensiero seguente: quello che tutte le persone, inclusi i Buddisti e i Cristiani, sentono in comune istintivamente è il fatto che la ricerca di Dio della gente è certamente incompleta e limitata. Credo che quando troveremo Dio e viviamo con Lui in accordo col desiderio della nostra mente originale, saremo in grado di ottenere la felicità eterna.
(4) Confucio
Quando nasciamo nel mondo, non siamo completi con tutte le caratteristiche di Dio. Abbiamo bisogno di diversi ambienti interni ed esterni su molti livelli durante la nostra crescita verso la perfezione. Comunque, noi abbiamo formato noi stessi nel modo sbagliato prima che raggiungessimo la perfezione. Allora, qual è l’immagine originale umana e lo standard di perfezione umana, e quale metodo è richiesto per perfezionare noi stessi nel modello originale? Come saprete, io ho esperimentato sia la vita sulla terra che nel mondo spirituale, e mi piacerebbe delucidare questo problema sulla base di questa esperienza. Per questo ho voluto incontrare Confucio, che è molto rispettato ed ammirato da tutta gente sulla terra.
Quando era sulla terra, egli osservò rigorosamente le regole della giustizia anche in cose così banali come fare un passo. Questo mi incuriosì, e gli chiesi: “Perché sentì di dover vivere in quel modo?”. Confucio aprì la bocca solo dopo un lungo silenzio. Siccome non era nato per suo desiderio, egli credeva che avrebbe dovuto aver molta cura di tutto ciò che gli era intorno, così rispettava i suoi genitori, ed inoltre pensava che i suoi genitori erano anch’essi un’eredità preziosa ricevuta dai suoi antenati. Secondo lui, nella nostra vita sulla terra, dovremmo rispettare e servire le persone più anziane di noi in ogni occasione, ed amare i nostri giovani perché loro sono gli eredi della nostra tradizione.
Poiché le nostre relazioni umane verticali ed orizzontali hanno lo scopo di condividere amore prezioso, dovremmo confidare l’un l’altro in fiducia, coprire i difetti l’uno dell’altro, condividere le cose che abbiamo e rafforzare le nostre amicizie. Confucio sente che questa è la via naturale umana. D’altro canto, esorta Confucio: “Il nostro ambiente naturale è anch’esso un’eredità preziosa dai nostri genitori ed antenati, e perciò dovremmo aver cura e migliorarlo in modo che possiamo consegnarlo ancora ai nostri discendenti puro e pulito. Tutto ciò che abbiamo ricevuto dai nostri antenati, incluso i nostri corpi, i nostri pensieri, ed il nostro ambiente per vivere, riflette il loro spirito. Tutti noi abbiamo la responsabilità di mantenere quello che abbiamo ricevuto intatto e passarlo ai nostri discendenti”.
Perciò, continuò: “In cielo e in terra non c’è nulla che sia senza valore. È necessario per noi avere molta cura di ogni cosa, e per fare questo abbiamo bisogno di essere educati alle regole di giustizia. Servire i nostri antenati non è diverso dal credere e servire Dio”. Questa è la conclusione di Confucio. Benché non sappia quando, dove, e come il Confucianesimo è cominciato, ho dedotto che questa filosofia ha qualcosa d’importante per noi. La natura umana che cerca di usare la libertà fra i limiti di certe norme stabilite, invece di vivere arbitrariamente deve alla fine provenire dalla natura di amare e servire Dio. Da questa prospettiva possiamo dire che fin dall’inizio, siamo stati creati in modo che vivessimo in una relazione inseparabile da Dio. Credo che tutti gli esseri umani debbano vivere così, e che questo sia molto naturale per loro. 18 maggio, 2000
(5) Gente senza Fede Religiosa
1. Un Musicista di Strada (Cantante Classico)
Dalla nascita tutti noi siamo dotati di un carattere peculiare, e cerchiamo di promuovere i nostri talenti unici in tutta la nostra vita. Mi piacerebbe introdurre una persona che ha fatto questo molto bene. Egli nacque con una voce come un dono di Dio, e poteva orgogliosamente presentare il suo talento davanti a chiunque. Un tale persona è la più consigliata per essere un cantante classico. Sviluppando il suo talento, si specializzò in musica vocale, e divenne un professore in questo campo, inspirando i cuori di molta gente con belle canzoni, visse nel piacere e nell’agiatezza. Perciò si sentiva sempre grato per il suo talento. Pensava che era fortunato perché non aveva guadagnato la sua fama e ricchezza con un duro lavoro ma attraverso un talento innato.
In questa vita opulenta, comunque, era pieno di eccessiva arroganza, auto-ammirazione, egoismo, e così via, e non aveva nessun riguardo per le condizioni degli altri. Col suo talento raggiunse la sua meta nella vita. Uno giorno, comunque una sfortuna improvvisa gli fece visita. Contrasse un cancro alla laringe. Immediatamente non poté più né cantare né fare il professore. Da quel momento cominciò a sentire la vana precarietà della vita e si rese conto che gli esseri umani sono estremamente deboli e indifesi. Incontrò molti pazienti nell’ospedale, ed i suoi occhi si aprirono alle loro tribolazioni ed alle difficoltà della gente intorno a lui. Sentì profondamente la sua impotenza ed il vuoto della sua vita e dolorosamente si rammaricò per essere stato così senza cuore verso altre persone.
Poiché la sua salute peggiorava, sentì che non aveva molto da vivere; perciò, decise di dedicare il suo talento per il bene degli altri, cominciò ad andare in giro per le strade a cantare con tutta la sua forza, principalmente per pazienti e persone sole. Stranamente, comunque, ogni volta che cantava, gli veniva un nuovo coraggio e sentiva sempre meno dolore alla gola. Avendo questa esperienza misteriosa, e ricordando il suo passato, andò in giro in molti luoghi per cantare con tutta la sua forza. Un giorno, nel mezzo del suo canto, sperimentò Dio. Il suo corpo divenne caldo come una palla di fuoco e sentì come se volasse in aria quando Dio apparve in una voce dicendogli: “Ora la tua malattia è guarita. Da ora in poi usa la tua voce per il bene degli altri”. Quindi scomparve in un bagliore come una nube bianca. Da allora in poi, divenne un musicista di strada e diede conforto ai cuori dei passanti fino alla fine della sua vita sulla terra. Qui nel mondo spirituale, fu sorpreso nel vedere Dio di nuovo, e si è convinto che Dio può guarire ciò che è umanamente incurabile e far ciò che umanamente è impossibile. Egli disse che ora viveva nel luogo di Dio e serviva Dio mentre si pentiva completamente di essere stato così spietato ed arrogante verso gli altri.
Quando ho sentito questa storia, mi è venuto in mente che non importa quanto brillante una persona possa essere, egli non è che una piccola esistenza davanti a Dio, eppure non se ne rende conto. Se vogliamo essere figli saggi di Dio, mentre siamo sulla terra non dovremmo ostentare eccessivamente i nostri talenti, ma aiutare gli altri e mantenere una fede corretta.
2. Un ateo
Noi viviamo sulla terra per un tempo brevissimo, eppure viviamo come se il nostro soggiorno terreno fosse eterno. Ho incontrato qualcuno che ha vissuto tutta la sua vita credendo che Dio non esistesse, e vorrei parlarne qui. Egli stava bene in salute e disponeva di ricchezza e fascino e non gli mancava nulla nella vita. Ha pensato: “Che importanza ha cercare di trovare Dio?” Credeva che la gente cercasse Dio perché qualche cosa mancava nella loro vita, perciò lui non aveva bisogno di Dio in quanto non gli mancava nulla. Domandando: “Dove è Dio?” ha goduto delle generosità della sua vita finché è venuto nel mondo spirituale.
Secondo lui quando concluse la sua comoda vita sulla terra e venne qui nel mondo spirituale, non c’era nulla preparato per lui. Qui non c’era nessuno ad avere cura di lui, nulla da mangiare, nulla da vestire, e persino tutti suoi amici lo disprezzavano e lo trattavano male. Le persone intorno a lui continuavano a ridicolizzarlo, dicendo: “Tu non mangi questo genere di cose, non è vero? Tu non indossi questo genere di vestiti, non è vero? Tu non abiti in questo luogo, non è vero? Così vai e mangia quello che vuoi mangiare nel tipo di posto che ti piace”. Così fu cacciato da ogni luogo e finì col vivere come un mendicante, senza sapere quanto sarebbe durata questo genere di vita. Quando gli chiesi: “Sai perché sei caduto in questa disgrazia?” rispose: “Dio è proprio giusto”. Egli disse che, sebbene meritasse le sofferenze qui perché aveva goduto di tutta l’abbondanza e gloria sulla terra, anche ora spera di potersi pentire per aver negato Dio e di poter fare affidamento su Dio.
Disse che, dopo essere scivolato in una situazione di tale indigenza e difficoltà, fu in grado di vedere i suoi errori passati, e che avrebbe cercato di seguire Dio, se Egli non lo avesse abbandonato. Disse che, se fosse andato davanti a Dio, un giorno Lui lo avrebbe perdonato, era fiducioso che Dio è un simile essere.
In genere, se noi siamo troppo attaccati alla gioia e alle comodità della vita terrena, facilmente cadiamo nella trappola, senza più essere capaci di uscirne. Perciò le cose terrene possono essere facilmente un veleno mortale per noi, e dovremmo aver cura e stabilire con loro un giusto rapporto. Come tutti voi sapete, l’essere umano ha una struttura duplice, lo spirito e il fisico, di cui abbiamo bisogno per il mondo eterno e per la vita terrena rispettivamente. Pensate profondamente su quale dei due vi concentrerete nella vostra vita. 19 maggio, 2000
« Indietro | Avanti » |