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Capitolo 8 - Tentazione

Un giorno mi fu chiesto di nuovo di interrompere i miei spostamenti nelle sfere spirituali per compiere una missione sulla terra. Dovetti allora affrontare la più grande e la più spaventosa tentazione della mia esistenza.

Durante il mio intervento di soccorso, contattai una vecchia conoscenza della mia vita terrena; si trattava di un uomo, ancora in vita sulla terra, la cui influenza sul mio destino era stata particolarmente nefasta. Era in parte a causa sua che la mia vita sulla terra era stata distrutta. Nonostante non fossi senza peccato, ogni volta che pensavo a quell’individuo e a tutti i torti che mi aveva fatto, non potevo impedirmi di provare una intensa sete di vendetta. Quel sentimento mi dominava a volte in modo così forte che temevo di esplodere in una terribile collera.

Nel corso dei miei viaggi sul piano terrestre, avevo imparato le modalità con cui uno spirito può far del male a chi odia e che è ancora in vita sulla terra. Noi, abitanti del mondo spirituale, possediamo molta più potenza di quella che possiate immaginare. Ma reputo saggio non rivelare tutte le possibilità che si offrono alle persone vendicative, anche dopo la loro morte, per soddisfare i loro sinistri disegni.

Potrei enumerare diversi fatti che si sono svolti realmente in questo modo: crimini e omicidi misteriosi commessi senza un possibile movente, da mortali la cui mente era talmente danneggiata da renderli irresponsabili, poiché in realtà erano solo gli strumenti di spiriti che li possedevano. Questi fenomeni e altri analoghi sono ben conosciuti nelle sfere spirituali dove le cose si rivelano molto diverse da quelle visibili sulla terra. Dopo tutto, le vecchie credenze nella possessione demoniaca non erano poi così false, a condizione di sapere che demoni e diavoli sono in realtà spiriti umani, che una volta avevano abitato la terra.

Quando, dopo molti anni, incontrai di nuovo quella persona che odiavo, i sentimenti di sofferenza e rabbia che avevo provato in vita si risvegliarono, ma con una forza dieci volte superiore a quella sperimentata sulla terra. Uno spirito possiede infatti capacità immensamente maggiori di provare sofferenza o gioia, piacere o dolore, di voi, esseri mortali, i cui sensi sono velati e assopiti dall’involucro terreno. I sensi di uno spirito disincarnato sono perciò dieci volte più acuti. Quando mi trovai di nuovo vicino a quella persona, il mio desiderio di vendetta, per troppo tempo represso, si risvegliò, e allo stesso tempo prese forma nel mio spirito un piano diabolico. In questo modo il mio risentimento attirò verso di me, dagli abissi più profondi dell’Inferno, degli spiriti così neri ed orribili come non ne avevo mai visti.

Non avrei nemmeno potuto immaginare che simili esseri potessero esistere, nemmeno nei peggiori incubi. Quelle creature non possono vivere sul piano terrestre, né nelle sfere più basse che lo circondano, tranne nel caso in cui un mortale o uno spirito del piano terrestre si trovi in armonia vibratoria ed emetta una forte attrazione magnetica che permetta loro di trattenervisi per un qualche tempo. Ma, anche se sono attirati sul piano terrestre da un potente desiderio malvagio, non possono soggiornarvi a lungo; come se fossero sospesi a un filo che rapidamente si sfilaccia, appena questa forza attrattiva perde potenza, precipitano di nuovo nella loro tenebrosa dimora.

Nelle epoche di grandi movimenti popolari di indignazione e collera, o quando un popolo oppresso non prova altro che sofferenza e odio e si ribella, la sete di vendetta che gli oppressi sentono attira presso di loro una folla di individui tenebrosi. È così che si scatenano orrori come la Rivoluzione Francese o altre rivolte simili. La folla, colpita dalla follia, passa per un certo tempo sotto il controllo totale di questi spiriti malefici che sono dei veri diavoli.[3]

Nel mio caso, quegli esseri abominevoli corsero verso di me godendo della situazione. Mi mormorarono all’orecchio come attuare la mia vendetta in modo così semplice ed efficace, così spaventoso nella sua stravaganza, che non oso descriverlo per paura di fornire strane idee a qualche disperato e possa generare così i suoi frutti malvagi. In qualunque altro momento mi sarei allontanato disgustato e terrorizzato da quegli esseri e dai loro spaventosi suggerimenti, ma quel giorno, nella mia folle passione, li accolsi.

Ero sul punto di accettare la loro cooperazione demoniaca per attuare la mia vendetta quando, simile al suono di una campana d’argento, risuonò alle mie orecchie la voce di Bianca, quella voce ai cui avvertimenti non ero mai rimasto sordo, e il cui suono mi toccava più profondamente di qualsiasi altra cosa. In nome di quanto ci era più sacro, in nome del giuramento che ci eravamo scambiati, Bianca mi scongiurava di tornare da lei. Anche se esitavo ancora ad abbandonare la mia vendetta, fui trascinato come da una corda verso colei che amavo, e lontano da colui che odiavo.

Tutta la banda selvaggia di sinistre creature si aggrappò a me cercando di trattenermi. Nonostante ciò, la loro forza diminuiva man mano che penetrava nel mio cuore la voce dell’amore, della purezza e della verità. Trovai la mia dolce amica nella sua stanza che mi chiamava, con le braccia tese verso di me. Ai suoi lati vidi due spiriti protettori raggianti. Attorno a lei si alzava un cerchio fiammeggiante di luce argentea, e sembrava circondata da un muro di luce. Al suo richiamo, lo superai e mi trovai vicino a lei.

La torma nera cercò di seguirmi, ma fu fermata dal cerchio fiammeggiante. Il più temerario si gettò verso di me proprio nel momento in cui lo superavo e tentò di afferrarmi, ma il suo braccio e la sua mano furono presi dalle fiamme e si bruciarono in modo istantaneo, come se fossero stati introdotti in un una fornace. Gettando un grido di dolore, la creatura si ritirò con delle urla selvagge, tra la derisione degli altri.

Con tutta la forza del suo amore, Bianca mi esortò a rinunciare al mio orribile piano e a prometterle di non dare più spazio a tali pensieri. Mi chiese se tenevo di più al soddisfacimento della mia vendetta che a lei, e se davvero desiderassi, compiendo deliberatamente un crimine, elevare tra lei e me una barriera insuperabile. Il suo amore non aveva per me più importanza del soddisfacimento della vendetta?

All’inizio non volevo darle ascolto, ma il mio cuore cedette quando si mise a piangere, come se le sue lacrime fossero gocce di sangue sul mio cuore gelato. Preso dall’angoscia al pensiero di essere stato la causa delle sue lacrime, caddi ai suoi piedi, e la supplicai di perdonarmi e continuare a darmi consolazione e aiuto. La implorai che mi fosse permesso di continuare a vivere presso di lei, che era il mio unico pensiero, la mia sola speranza. Mentre pregavo, la torma di spiriti delle tenebre che, con l’inganno e la perfidia, aveva tentato di attirarmi lontano da lei, si disperse come una nube nera spazzata via dal vento. Ritornò alla sua dimora, mentre io crollavo sfinito ai piedi della mia amata.

Mi capitò ancora di vedere quelle sinistre creature avvicinarsi a me, ma non poterono mai arrivarmi troppo vicino, perché ero protetto dai loro attacchi dall’armatura dell’amore di Bianca e dalla promessa che le avevo fatto.

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